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22.7.25

Laura Santi, morta con il suicidio assistito in casa a 50 anni: era malata di sclerosi multipla. Si è autosomministrata il farmaco

Ritorno a palare  dopo il post  sulla    vicenda   di     Archie Battersbee    bambino  di   12 anni   d'eutanasia  \  suicidio assistito  .   Il caso è quello   di Laura  Santi  consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni, nata nel 1975, era affetta da oltre 25 anni da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, che ha iniziato il suo decorso progressivo nel 2014, fino ad arrivare alla forma attuale: Laura è morta oggi - 22 luglio - a casa sua, nel capoluogo umbro dopo essersi auto-somministrata un farmaco letal . Uno dei pocho casi    a cui stato  permesso  di farlo  senza  dover  andare  in Svizzera  . Infatti se n’è andata a casa sua, Laura Santi, nel suo letto. A 50 anni, di cui metà trascorsi col corpo quasi completamente paralizzato (a parte il collo e tre dita della mano destra) da una rara e progressiva forma di sclerosi multipla.Qui tutto il suo calvario per poter ottenere il suicidio assistito . Lei se n’è andata perché così ha voluto lei, auto-somministrandosi il farmaco letale, e insieme liberatorio, attraverso il suicidio medicalmente assistito.È stata una sua precisa scelta, come sempre dovrebbe essere in un Paese degno di essere chiamato civile. Nel quale sua permesso seza che il tuo diritto scelta sia sottoposto ad un oddissea giuridica burocratica come la sua .


Il poter scegliere fra cure palliative o uetanasia \ suicidio assistito , se vivere attaccato alle macchine o porre fine al proprio calvario .Infatti leggo sulla bachgeca di Lorenzo Tosa che
Le sofferenze negli ultimi tempi erano diventate per lei “intollerabili”, come ha ricordato il marito, con lei fino all’ultimo istante.Laura Santi era una giornalista, una collega, una che con le parole ci sapeva fare. Le sue ultime, affidate all’associazione Luca Coscioni, sono da brividi. Il suo testamento.

"La vita è degna di essere vissuta, se uno lo vuole, anche fino a cent’anni e nelle condizioni più feroci, ma dobbiamo essere noi che viviamo questa sofferenza estrema a decidere e nessun altro. Io sto per morire. Non potete capire che senso di libertà dalle sofferenze, dall'inferno quotidiano che ormai sto vivendo. O forse lo potete capire. State tranquilli per me. Io mi porto di là sorrisi, credo che sia così. Mi porto di là un sacco di bellezza che mi avete regalato. E vi prego: ricordatemi".
Lo stiamo facendo in tanti. Lo faremo. Buon viaggio Laura. Ora sei libera.





Quello che, e qui concludo , non capisco è come la Chiesa e un certo Stato si debbano arroccare contro queste decisioni ! Ammazziamo milioni di persone con le guerre, senza far nulla, e poi, soprattutto la Chiesa ( e la capisco ) , trova immorale un'azione simile ! Ma a mio avviso L'immoralità è anche nel veder morire milioni di uomini, donne, bambini, e girare la testa da un'altra parte o lanciare apelli che poi cadono nel vuoto !


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